Il centro punta a diventare punto di riferimento per la cura dei tumori nel Centro e Sud Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo. Costerà complessivamente quasi 120 milioni (60 di investimento privato e 54 pubblico) e sarà ultimato nel 2025. Ma le prime applicazioni saranno già visibili nel 2020.
La Regione Lazio, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) e la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli insieme per dare vita al primo polo per la cura dei tumori grazie alla protonterapia.
Il centro, denominato Proton4Life, punta a diventare punto di riferimento per la cura dei tumori nel Centro e Sud Italia e in tutto il bacino del Mediterraneo e i suoi servizi saranno equamente divisi tra il Gemelli e l’IRE. Avrà un costo complessivo di quasi 120 milioni (60 di investimento privato e 54 pubblico) sarà ultimato nel 2025, ma le prime applicazioni saranno già visibili nel 2020.
Il progetto Proton4Life prevede l’affiancamento di nuovi macchinari all’apparecchiatura clinica già in fase di allestimento, che richiederà la realizzazione di 4 sale di trattamento (i cosiddetti gantry) da realizzare in quattro anni, l’installazione di macchinari di ultima generazione per i trattamenti tumorali con protoni, per la cura e il trattamento di un potenziale di circa 2.300 pazienti per anno a regime e il coinvolgimento di personale specializzato pari ad almeno 120 unità.
Il programma definito in accordo con le parti interessate per la nascita di Proton4life e lo studio di fattibilità sono già partiti all’inizio di quest’anno e prevedono innanzitutto la discussione e condivisione di linee guida per i trattamenti con i protoni, dei protocolli di ricerca clinica e per la ricerca e sviluppo. Per primo verranno realizzati i bunker per il funzionamento delle attrezzature all’interno del Gemelli (2 gantry), che accoglierà anche l’apparecchiatura del progetto Top Implar: si tratta di un progetto nato per la realizzazione di un prototipo di acceleratore lineare di protoni per la cura dei tumori e finanziato dalla Regione Lazio. È frutto della collaborazione tra l’Istituto Superiore di Sanità, Enea e gli Istituti IFO Regina Elena. L’acceleratore così prodotto (già in avanzata fase prototipale ma bisognoso di una sede adeguata per la sperimentazione in vivo) verrebbe ad affiancarsi all’apparecchiatura clinica scelta in un primo tempo per essere sottoposto alle prove sperimentali necessarie per la definitiva certificazione di operatività tecnica, per poi diventare pienamente operativo al termine della fase di certificazione.
Nel corso del 2020 andrà in funzione il primo gantry al Gemelli e il Top Implart: quindi partiranno i primi trattamenti.
Successivamente ai primi mesi di attività clinica e durante l’istallazione del secondo gantry al Gemelli, è previsto uno studio epidemiologico ed una valutazione clinico/organizzativa, e l’avvio delle opere per altri due gantry all’IRE che si concluderanno entro la fine del 2024.
Nel 2025 Proton4life sarà completamente realizzato e operativo con una equipe integrata di specialisti.