Vicari: “Uno degli ostacoli alla possibilità di effettuare su larga scala screening e valutazioni è che molti strumenti per la diagnosi del disturbo dello spettro autistico sono protetti da copyright, quindi richiedono permessi e pagamenti per la traduzione in altre lingue”.
In troppe aree del mondo, soprattutto nei Paesi a basso o medio reddito, la conoscenza dell’autismo è ancora limitata e l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti è di fatto precluso.
La stessa ricerca scientifica è condotta in pochi Paesi, tutti ad alto reddito.
Per reagire a questo squilibrio l’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha promosso la costituzione di un network internazionale composto da clinici e ricercatori provenienti da 20 Paesi e 4 continenti.