Il Policlinico di San Donato nella gestione dell’emergenza COVID-19 con uno sguardo alla Fase 2.
L’esperienza dell'IRCCS Policlinico San Donato in prima linea nell’emergenza COVID-19.
Una terapia intensiva costruita in 24 ore guidata da una leadership tutta al femminile e servizi di supporto psicologico per pazienti Covid-19 e personale medico. Ma ora si pensa alla Fase 2.
Un ospedale che cambia volto e si trasforma: da centro di riferimento per le malattie cardiovascolari a struttura quasi esclusivamente dedicata ai pazienti affetti da COVID-19. Gli ultimi mesi vissuti dal Policlinico San Donato raccontano storie di medici, infermieri, OSS e tecnici che, “nascosti” dietro i dispositivi di protezione, accolgono e assistono centinaia di pazienti bisognosi di cure.
Tra fine febbraio e i primi giorni marzo iniziano ad arrivare all’ospedale di San Donato Milanese i primi pazienti Covid provenienti dall’area del Lodigiano. In pochi giorni è chiaro che il contagio non si sarebbe limitato a una decina di casi, ma è necessario attrezzarsi per affrontare la battaglia. È così che un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) cardiovascolare mette a disposizione know-how, tecnologie e reparti e si riconverte in pochissimo tempo. Dei 430 posti letto accreditati, sono oltre 280 quelli dedicati alle cure dei pazienti Covid, con una riorganizzazione degli spazi che tiene conto delle più ferree regole per circoscrivere il contagio e delimitare le aree cosiddette “sporche” da quelle “pulite”.
Ogni passo segue un percorso preciso e ogni turno inizia e finisce con attente procedure di vestizione e svestizione. I posti letto nell’area più critica, la Terapia Intensiva, arrivano a 28: sono dedicati a tutti i pazienti che necessitano delle cure più avanzate, sotto osservazione h24, attaccati a macchinari che permettono loro di respirare.
A partire dall’8 marzo 2020 tutte le attività ambulatoriali vengono sospese, così come l’attività chirurgica in elezione. Nominato hub di riferimento per la cardiochirurgia pediatrica e l’aritmologia, secondo le direttive della Regione, il Policlinico San Donato continua ad accogliere i pazienti provenienti da tutto il territorio lombardo che necessitano di interventi d’urgenza ed emergenza in queste specialità mediche.
Una terapia intensiva costruita in 24 ore
Il primo passo è da record: allestire una nuova terapia intensiva in un giorno. Grazie alla collaborazione tra gli uffici e al lavoro senza sosta del personale amministrativo, infermieristico e medico, il 4 marzo, dopo solo 24 ore dall’avvio dei lavori, è stata aperta la prima area di terapia intensiva Covid, con 8 posti letto per i pazienti che necessitano di avanzato supporto respiratorio.
L’area è quella del nuovo blocco operatorio, che ha appena ricevuto le autorizzazioni dell’ATS, trasformato per l’emergenza in rianimazione, con attrezzature specifiche, farmaci, presidi e percorsi dedicati per medici e infermieri. Il personale coinvolto è quello già impiegato nelle attività cliniche programmate, ora ridotte: medici intensivisti e infermieri di sala operatoria e di emodinamica.
Come racconta la Dott.ssa Maria Teresa Cuppone, Direttore Sanitario dell’IRCCS Policlinico San Donato: “Al Policlinico San Donato abbiamo più di 400 medici e circa 400 infermieri. All’inizio dell’emergenza il 30% del personale è stato dedicato al coronavirus, per poi arrivare all’80% nel picco dell’epidemia. Abbiamo fatto formazione al personale, anche se eravamo già allenati a gestire pazienti complessi, avendo reparti come la cardiochirurgia e la chirurgia vascolare.
All’inizio abbiamo coinvolto soprattutto gli intensivisti e gli specialisti dell’area medica, poi abbiamo chiesto anche l’aiuto dei chirurghi: molti medici e infermieri si sono offerti sin da subito volontari per combattere questa guerra”.
L’Unità di crisi interna si riunisce quasi tutti i giorni per monitorare e tenere sotto controllo esigenze e fabbisogni (DPI, Ossigeno, Ventilatori, ecc.). Tutto il personale ha sempre avuto a disposizione il necessario per proteggersi.
La leadership femminile
A guidare la trasformazione dell’IRCCS Policlinico San Donato il Direttore Sanitario Dott.ssa Maria Teresa Cuppone, circondata da una squadra tutta al femminile, composta dalla Dott.ssa Aurelia D’Acquisto, Vicedirettore Sanitario e della Dott.ssa Tiziana Fiorini, Responsabile dei Servizi Infermieristici.
Non solo, la guida dei reparti allestiti per la cura dei pazienti COVID è stata affidata a un’équipe di dottoresse: Giulia Gobbo (internista – che svolge il ruolo di coordinatrice dei reparti), Chiara Baldessari (pneumologa), Serenella Castelvecchio (cardiologa), Laurenzia Ferraris (infettivologa), Francesca Giacomazzi (internista) e Federica Poli (pneumologa).
Come dichiarato dalla Dott.ssa Cuppone, “La forte componente femminile è casuale, le scelte sono state effettuate sulla base delle specializzazioni. Pur potendo contare sulla massima disponibilità di tutti i medici di tutte le Specialità, per il Covid-19 abbiamo ritenuto fondamentale che i referenti fossero figure con competenze specifiche. Tenendo conto del sacrificio che richiedono questi incarichi e dei potenziali rischi che comportano, nessuna di loro, nonostante abbiano tutte famiglia, ha avuto la minima esitazione ad accettare”.
Supporto psicologico per pazienti e personale sanitario
Sin dalla prima fase dell’emergenza è stata messa a punto una linea di supporto psicologico dedicata ai pazienti ricoverati, positivi al COVID-19, e al personale che si è occupato dell’assistenza, a cura del servizio di Psicologia Clinica. Un sostegno che affianca le cure mediche e permette di dare sollievo agli stati di ansia e paura che, inevitabilmente, colpiscono i malati ricoverati. Sono stati introdotti interventi telefonici, via chat e tramite videochiamate, a seconda delle esigenze dei pazienti e della gravità della loro condizione clinica.
Alcuni pazienti hanno manifestato un disagio psicologico importante, difficoltà a dormire oppure hanno sofferto in modo particolare la solitudine e l’abbandono. Per rendere più tollerabile l’isolamento, gli psicologi hanno lavorato sull’educazione al rilassamento, sulla gestione dell’ansia e sull’accoglimento delle emozioni.
Un sollievo reso possibile anche dalla musicoterapia, grazie all’installazione di un impianto di filodiffusione nei reparti Covid, per attutire i rumori tipici dell’ospedale. È stata un’idea di un medico bergamasco, realizzata grazie al supporto e alla donazione di alcune aziende. Sono state molte, infatti, gli enti che hanno voluto sostenere l’ospedale, il personale e i pazienti, regalando per esempio tablet e smartphone che hanno permesso di facilitare le comunicazioni tra i malati e le loro famiglie, così da garantire umanità e vicinanza anche quando le barriere dell’isolamento non lo permettono.
La ripartenza nella FASE 2
A partire dall’11 maggio le attività ordinarie dell’IRCCS Policlinico San Donato verranno lentamente ripristinate, per accogliere nuovamente i pazienti che necessitano di servizi ambulatoriali e ricovero nelle altre specialità mediche, in particolare quella cardiovascolare, letteralmente il cuore dell’Istituto. "Il flusso di pazienti Covid è nettamente ridotto e il numero di pazienti ricoverati si aggira attorno alla trentina, che occupano due reparti di degenza e una terapia intensiva. Stiamo procedendo con la definizione di un piano di riapertura che, in prima istanza, garantirà innanzitutto sicurezza per i pazienti. Percorsi dedicati, ridefinizione delle sale d’attesa, sanificazione dei reparti, disinfezione delle aree comuni e degli ambulatori.
Area Covid e area non Covid sono separate sia in termini di spazi che di personale dedicato, per un riavvio dell’attività che salvaguardi la salute di tutti i frequentatori dell’ospedale” – spiega la Dott.ssa Cuppone.
Per maggiori dettagli circa i servizi attivi, consultare gli aggiornamenti pubblicati nel sito web: https://www.grupposandonato.it/strutture/policlinico-san-donato