LA SPINTA A SMETTERE DI FUMARE DIVENTA GENTILE : VINCE IL METODO DELL’ASCOLTO
Presentazione mercoledì 20 giugno ore 18.00 al Circolo dei Lettori
È innovativa l’impostazione del nuovo libro di Fabio Beatrice e Johann Rossi Mason “Senti chi fuma” per invitare a smettere di fumare, che dopo la presentazione in anteprima nazionale all’Istituto di Sanità in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco, arriva a Torino, al Circolo dei Lettori.
Gli Autori, l’uno Direttore di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, sede anche di uno dei primi Centri Antifumo della Regione, e l’altra giornalista medico-scientifica, con il metodo dell’intervista raccontano storie di vita di fumatori, tutte unificate dal comune denominatore della sigaretta, da cui emerge uno spaccato di vissuti caratterizzato da paure, dubbi, frustrazioni, incertezze, successi e insuccessi.
“Da questa umanità emergono i suggerimenti per immaginare un nuovo modo di concepire il rapporto tra medico e fumatore - commenta nella prefazione il Direttore Generale dell’ASL Città di Torino, Valerio Fabio Alberti - è necessario che la cura della salute divenga un patrimonio culturale per ogni sanitario e le proposte di aiuto dovrebbero essere calibrate sulle singole persone”. “È evidente che l’obiettivo di cessazione debba costituire una priorità clinica – prosegue - ma se non fosse perseguibile nell’ambito dell’alleanza medico paziente si potrebbero attuare strategie di riduzione del danno”.
“Oltre a studiare e sperimentare è necessario infatti anche recuperare alcuni valori della medicina tradizionale – chiosa il Dott. Fabio Beatrice - e mi riferisco alla capacità di dialogo e di ascolto nel rapporto medico - paziente. L’idea di ascoltare i fumatori, le loro storie, le loro difficoltà e paure, secondo i principi della medicina narrativa, può aiutare a mettere a fuoco strategie efficaci che siano vissute secondo un’ottica di miglioramento della ricevibilità delle proposte cliniche, nella speranza di riuscire a favorire cessazione e riduzione dei consumi tabagici, ma anche applicando, nei casi di forte resistenza alla cessazione dei cosiddetti fumatori incalliti, una pragmatica riduzione dei rischi legati alla combustione”.
Il tabagismo è una dipendenza ed è la seconda causa principale di malattie cardiovascolari: l’uso di tabacco e l’esposizione al fumo passivo contribuiscono a circa il 12% di tutte le morti per malattie cardiache.
Fumare produce morti, oltre che per infarto ed ictus, anche per BPCO e tumore polmonare, terza causa di morte dopo i tumori intestinali e quelli mammari.
I decessi totali correlati al tabagismo sono 7 milioni l’anno nel mondo e circa 80 mila l’anno in Italia, 5350 in Piemonte nell’anno 2012 (in età superiore a 34 anni).
Nel 2013 in Piemonte ci sono stati 19262 ricoveri ospedalieri attribuibili al fumo di tabacco ( il 4% di tutti i ricoveri ), di cui 13204 ricoveri in soggetti di età inferiore ai 75 anni.
La Regione Piemonte risulta virtuosa in termini di risultati positivi delle azioni di contrasto al fumo di sigaretta, rispetto al livello nazionale, soprattutto per la prevenzione primaria e vanta il primato del maggior numero di centri antifumo attivati sul territorio.
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Il FUMO di sigaretta nella Città di Torino:
le informazioni del Gruppo PASSI ASL Città di Torino* 2013-2016 sugli adulti (18-69 anni)
- il 22% degli adulti tra i 18 e i 69 anni riferisce di fumare sigarette (il 24% in Piemonte e il 26% in Italia)
- il 16% si dichiara ex fumatore (il 18% in Piemonte e il 18% in Italia)
- il 62% dichiara di non aver mai fumato (il 58% in Piemonte e il 56% in Italia)
Nel territorio dell’ASL Città di Torino, tra gli intervistati che riferiscono di fumare, l’abitudine al fumo è più diffusa:
- negli uomini rispetto alle donne (27% vs 17%);
- nei 25-34enni (27%);
- nelle persone con una scolarità media-inferiore (30%);
- in quelle con molte difficoltà economica (38%).
Il numero di sigarette fumate in media al giorno è pari a 12.
Tra i fumatori: il 20% è un forte fumatore (più di un pacchetto di sigarette al giorno) mentre il 2% è un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno).
Gli ex fumatori aumentano con l’età e sono più numerosi tra gli uomini.
Nella Città di Torino, gli intervistati che riferiscono di essere fumatori al momento dell’intervista sono diminuiti negli anni, passando dal 29% del periodo 2008-2011 al 22% del periodo 2013-2016, con un andamento abbastanza simile rispetto ai dati regionali.
Il divieto di fumo nei luoghi pubblici, nei luoghi di lavoro e in casa.
Nell’ASL Città di Torino il 94% degli intervistati ha riferito che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è sempre o quasi sempre rispettato (96% in Piemonte, 91% in Italia).
Tra i lavoratori intervistati nell’ASL Città di Torino, il 93% ha dichiarato che il divieto di fumo nel luogo di lavoro è rispettato sempre o quasi sempre, conformemente al dato nazionale, a fronte del 95% regionale.
Il 20% degli intervistati dichiara che nella propria abitazione è permesso fumare (nel 14% limitatamente ad alcune stanze o situazioni e nel 6% ovunque).
Il divieto assoluto di fumare in casa è più alto nelle case in cui vive un bambino fino a 14 anni (85%), anche se nel 15% di queste situazioni il fumo non è ancora stato completamente bandito dall’ambiente domestico.
Smettere di fumare
A Torino tra chi fumava nei 12 mesi precedenti l’intervista, il 37% ha tentato di smettere e di questi:
il 13% è riuscito a smettere (il 12% in Piemonte e il 9% in Italia)
il 12% stava ancora tentando di smettere-aveva smesso da meno di 6 mesi (il 9% in Piemonte e il 10% in Italia)
il 75% ha fallito-fumava al momento dell’intervista (il 79% in Piemonte e l’ 81% in Italia).
LEGENDA:
Fumatore= Chi dichiara di aver fumato nella sua vita almeno 100 sigarette e di essere fumatore al momento dell’intervista o di aver smesso di fumare da meno di 6 mesi.
Ex fumatore= Chi dichiara di aver fumato nella sua vita almeno 100 sigarette e di non essere fumatore al momento dell’intervista e di aver smesso di fumare da più di 6 mesi.
Non fumatore= Chi dichiara di aver fumato nella sua vita meno di 100 sigarette e di non essere fumatore al momento dell’ intervista
*Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI?
P.A.S.S.I. (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta che ha l’obiettivo di stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione.
Ogni anno, un campione di circa 400 residenti di età compresa tra 18 e 69 anni, viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafi sanitarie e viene avvisato con una lettera dell’ASL.
Personale delle ASL, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati vengono trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale.
Nella Città di Torino, tra gennaio 2013 e dicembre 2016 sono state intervistate 1502 persone (10410 in Piemonte, 146270 in Italia).
Per maggiori informazioni, visitare i siti: www.epicentro.iss.it/passi;