Il servizio a disposizione di tutti i Centri della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. “Sarà un vero e proprio percorso diagnostico-terapeutico per le giovani pazienti affette da neoplasie maligne, con particolare attenzione ai temi della preservazione della fertilità e della gravidanza e con un approccio superspecialistico integrato del Gruppo Multidisciplinare Cure di cui fanno parte medici, psicologi e biotecnologi”.
In occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, la Città della Salute annuncia la nascita di “Mamme oltre il tumore”, il primo servizio ambulatoriale integrato rivolto alle pazienti oncologiche che desiderano un figlio. Il servizio sarà gestito dall’équipe di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria dell'ospedale Sant'Anna della Città della Salute di Torino, diretta da Chiara Benedetto.
“Mamme oltre il tumore” è dedicato a diverse categorie di pazienti:
• donne di età inferiore ai 40 anni affette da tumore, che desiderino preservare la propria fertilità prima di sottoporsi a terapie oncologiche che comportano un rischio elevato di compromissione della fertilità;
• donne alle quali sia stato diagnosticato un tumore durante la gravidanza;
• donne che, guarite dal cancro, desiderino iniziare una gravidanza.
“Con questo nuovo ambulatorio – spiega la Città della Salute in una nota - si avrà un percorso codificato per la gestione ottimale di queste donne, che consentirà di migliorare l'assistenza, ottimizzando al contempo l'utilizzo delle risorse professionali senza comportare costi aggiuntivi per l'Azienda. Sarà un vero e proprio percorso diagnostico-terapeutico per le giovani pazienti affette da neoplasie maligne, con particolare attenzione ai temi della preservazione della fertilità e della gravidanza e con un approccio superspecialistico integrato del Gruppo Multidisciplinare Cure di cui fanno parte medici, psicologi e biotecnologi”.
“Riteniamo che questo nuovo Servizio renderà molto più agevole il ricorso alle prestazioni offerte all’interno dell’Azienda, semplificando le procedure di prenotazione” spiega l’avvocato Gian Paolo Zanetta, Commissario AOU Città della Salute di Torino. “Inoltre, favorirà la comunicazione e l’integrazione tra operatori con competenze specifiche diverse, consentendo di erogare servizi di livello qualitativo sempre migliore”.
“Tutto ciò fa parte del processo di umanizzazione e di personalizzazione delle cure su cui il Sant’Anna si sta impegnando da tempo per rispondere al meglio alle esigenze delle donne e delle coppie. Inoltre, l’ospedale Sant’Anna aderisce ad una Rete Collaborativa Europea che promuove progetti clinico-assistenziali relativi a donne che hanno una gravidanza sia dopo un trattamento oncologico che in corso del trattamento stesso, con monitoraggio dei nati da madri esposte durante la gravidanza a trattamenti chemioterapici”, commenta la dottoressa Grace Rabacchi, Direttore Sanitario del Presidio ospedaliero Sant' Anna.
Le pazienti potranno accedere a questo Servizio Ambulatoriale, che è a disposizione di tutti i Centri della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, telefonando direttamente allo 011.3134576 nei giorni feriali, dalle ore 11.00-12.30 e dalle ore 14.00 – 15.00, a partire dal 2 maggio.
L’idea di istituire questo Servizio Ambulatoriale, racconta l’ufficio stampa della Città della Salute, “nasce dalla constatazione che le donne colpite da tumore in età fertile stanno aumentando e dall’esperienza pluriennale del progetto ‘Fertisave’, attivato nel 1997 presso il Dipartimento Universitario di Discipline Ginecologiche e Ostetriche, con l’obiettivo di preservare la fertilità di bambine e giovani donne che rischiano di veder compromessa la loro possibilità di procreare”.
“Nel 2016 in Italia circa 5mila donne sotto i 40 anni hanno scoperto di avere il cancro, spesso ancor prima di essere diventate mamme, ma solo il 10% di loro ha avuto accesso alle tecniche di preservazione della fertilità. Il desiderio di diventare genitori dopo la malattia è stato sottovalutato troppo a lungo” spiega la professoressa Chiara Benedetto. “Grazie ai progressi delle terapie oncologiche, una quota crescente di queste pazienti guarirà definitivamente. Proprio per questo motivo è fondamentale che, prima di iniziare i trattamenti antitumorali, vengano offerti i vari metodi disponibili per tutelare la possibilità futura di avere un figlio. Altra tematica molto delicata è rappresentata dalla diagnosi di tumore durante la gravidanza che nel nostro Paese si stima possa riguardare circa 500 donne all’anno”.
Nella nota si spiega come il numero di tumori diagnosticati in gravidanza sia in crescita in tutto il mondo ed il primo fattore sotto accusa è l'età sempre più elevata delle madri, “perché l'incidenza del cancro aumenta proprio con l'avanzare degli anni”. I tipi di tumori più frequenti sono gli stessi che si ritrovano nelle pazienti della stessa età, per lo più tumori della mammella seguiti da tumori ginecologici, soprattutto del collo dell’utero e dell'ovaio, linfomi, leucemie e melanomi.
Da QS