L’Istituto Clinico Sant’Anna offre tablet per videochiamate e servizi di supporto psicologico via skype ai pazienti Covid e famiglie: l'importanza di un abbraccio virtuale.
Tablet per comunicare con i propri cari, corso live su Skype per tecniche di rilassamento, sportello psicologico e linea dedicata per i parenti dei pazienti ricoverati.
Nel gestire l’emergenza coronavirus l’intero sistema sanitario è stato messo a dura prova, ma la professionalità, la generosità e la sensibilità d’animo di tutto il personale sanitario sono stati di grande aiuto ai pazienti Covid e alle loro famiglie per affrontare la battaglia contro la malattia. Ne è un esempio quanto avvenuto all’Istituto Clinico S. Anna, dove i pazienti Covid-19, durante il loro periodo di degenza, hanno avuto l’opportunità di comunicare e vedere i propri cari grazie all'utilizzo di tablet preconfigurati e all'aiuto di cinque psicologi del Servizio di Psicologia e dell'Unità Operativa di Medicina. Un modo per supportare le persone ricoverate infondendo loro speranza e attaccamento alla vita, un gesto umanamente importante per alleviare lo spirito e le preoccupazioni dei loro parenti.
Ma non solo: accanto a questo servizio, molto apprezzato è stato anche il corso live sulla piattaforma Skype per illustrare alcune delle più efficaci tecniche di rilassamento, così come lo sportello psicologico - servizi introdotti in supporto agli operatori sanitari contagiati - e l’attivazione di una linea dedicata per far fronte alle richieste di sostegno per i parenti dei ricoverati. “Da sempre il nostro istituto clinico pone molta importanza alla sfera psicologica sia dei propri pazienti, sia dei propri operatori sanitari - ci ha spiegato la Dott.ssa Diana Lucchini, Responsabile del servizio di Psicologia dell’Istituto Clinico S. Anna. Nonostante l’emergenza sanitaria che siamo stati chiamati a gestire, siamo davvero felici di aver mantenuto fede alla nostra professione. È stata un’esperienza emotiva molto intensa e offrire questo tipo di supporti si è rivelato non solo utile ma anche terapeutico. In un mese e mezzo circa abbiamo supportato oltre 250 videochiamate effettuate dai degenti ai loro cari: è stata per loro un’importante iniezione di fiducia, una dimostrazione di affetto che ha certamente contribuito a sconfiggere la malattia. Anche lo sportello psicologico in supporto dei colleghi contagiati si è rivelata un’arma strategica: superare il trauma della malattia ed allontanare la paura sono stati gli aspetti maggiormente approfonditi.
Decisamente validi, sia pur veicolati in una modalità inedita, infine, anche i suggerimenti in materia di tecniche di rilassamento descritti tramite Skype agli operatori che hanno contratto il COVID-19 nel corso della propria attività: un aiuto per ritrovare se stessi e la forza di reagire ad un virus che, inevitabilmente, lascerà un segno in ognuno di noi”.